Il tema dello stato psicologico delle persone che vivono la condizione dolorosa e drammatica di questo momento è centrale, non trascurabile, e pone l’urgenza di affrontare le emozioni forti e gli stati d’animo che inevitabilmente affiorano e dirompono.
Approfondimento: Fare, sentire, stare - i tre livelli di attenzione utili ad affrontare in modo costruttivo la realtà
“Cosa sta cambiando intorno a noi e dentro di noi?”
Se immaginiamo un arto rotto a causa di un incidente improvviso, il primo impatto sarà traumatico, doloroso e disorientante e, come tale, richiederà interventi tempestivi ed immediati, per affrontare l’urgenza. In un momento successivo dovrà essere dedicato tempo alla “cura”, all’attenzione verso sé stessi. Ogni singolo brusco movimento può infatti far riaffiorare il dolore, talvolta anche con più forza. In una terza fase sarà necessario dedicare altrettanto tempo e dedizione alla riabilitazione dell’arto, tempo che richiederà pazienza, consapevolezza e allenamento costante per recuperare energia e forza.
Nell’affrontare un evento traumatico è importante avere una rete di supporti che possano contribuire a ristabilire un equilibrio dettato dalla nuova condizione di vita. Questa metafora ci permette di identificare tre livelli di attenzione che si possono calare nell’attuale realtà.
Il primo livello, è quello dell’urgenza, dove tutte le forze e le energie sono concentrate sul “fare”; questo momento non si può trascurare, richiede infatti di ascoltare e accogliere il proprio mondo interiore e le proprie emozioni.
Il secondo livello con molta probabilità farà emergere tutto il “sentire” generato e alimentato dai diversi vissuti traumatici; ad esso dovremo dedicare attenzione, spazio e cura per rimarginare ferite, rielaborare, ricostruire le proprie esperienze e i vissuti interiori per dar loro una “buona collocazione”, integrandole. Esperienze che dovranno trovare spazi e tempi di condivisione, di pensiero e riflessione.
Il terzo livello dovrà essere dedicato alla ricostruzione e al consolidamento di uno “stare”, che sarà differente da quello precedente, e permetterà di riprendere quel respiro che riporta alla vita, che è costantemente rinnovata.
U.P.I.P.A., grazie al prezioso e generoso contributo di alcuni professionisti esperti, desidera contribuire nel fornire supporto gratuito a tutti i professionisti delle A.p.s.p. e familiari che sentono il bisogno e la necessità di “prendersi cura” del proprio “sentire”. Le forme e le modalità di supporto proposte nel tempo avranno l’obiettivo di nutrire tutte le fasi sopra descritte.
In questo frangente U.P.I.P.A. sta lavorando per rendere il servizio più efficace possibile attraverso l’individuazione di diverse tipologie di intervento. In prospettiva è prevista la centralizzazione delle richieste di supporto; quest'ultime verranno raccolte da una persona dello staff U.p.i.p.a. e smistate dalla stessa, grazie all'individuazione del professionista più adeguato, in termini di competenze ed esperienze, a rispondere al bisogno manifestato dal singolo. Inoltre a breve U.p.i.p.a. offrirà l’opportunità, a coloro che lo desiderano, di ottenere in formato digitale, dei momenti di rilassamento psicocorporeo individuale ed introspezione personale, tramite tecniche di rilassamento costruite ad hoc da un professionista psicologo esperto in questo tipo di programmi sul benessere.
“La cura abbraccia ogni aspetto della nostra esistenza,
in questo tempo indeterminato della pandemia così come nel “dopo” che,
proprio grazie alla cura, può già iniziare ora, anzi è già iniziato …
La cura si nutre dell’altro …
Tutti noi possiamo essere artefici essenziali di questo aver cura dell’altro, del pianeta,
e di noi stessicon loro”.
(Guido Dotti)
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