IL PROBLEMA
di Paola Fresa
menzione speciale Premio Platea 2016
IL PROBLEMA
di Paola Fresa
menzione speciale Premio Platea 2016
con Nunzia Antonino, Michele Cipriani, Franco Ferrante, Paola Fresa
collaborazione alla creazione collettiva Christian Di Domenico
scene e costumi Federica Parolini
luci Paolo Casati
tecnico luci Maurizio Coroni
costruzione scene Luigi Di Giorno, Davide Maltinti
video e foto di scena Andrea Bastogi
illustrazione Francesco Chiacchio
Produzione
Fondazione Sipario Toscana/La Città del Teatro e della Cultura
Via Toscoromagnola 656, Cascina (PI)
promozione@lacittadelteatro.it
www.lacittadelteatro.it
La trama
In un interno domestico, Padre, Madre e Figlia si trovano a dover affrontare un problema: la malattia incurabile che colpisce il Padre. Il testo è costruito come una sequenza ininterrotta di accadimenti, dove la narrazione è affidata all’esclusiva rappresentazione dei fatti. Nel precipizio della memoria che è la sindrome di Alzheimer, la scrittura non risparmia ai suoi personaggi continui inciampi tragicomici. La casa diventa, scena dopo scena, immagine claustrofobica della malattia, e i contatti con il mondo al di fuori, rappresentati dai tre personaggi esterni al nucleo familiare, disarmante raffigurazione della realtà, non fanno altro che stringere il cerchio intorno ai tre protagonisti. Così, in una corsa contro il tempo, tra rifiuto del “Problema” e silenziosa resistenza al dolore, tra notti insonni e vagabondaggi notturni, mancati riconoscimenti, nel sovrapporsi di passato e presente, dove il confine fra realtà e immaginazione diventa labile, Madre e Figlia si ritroveranno unite nell’impresa di trattenere il ricordo di sé nella mente del Padre.
Note di regia
Partendo dal testo Il Problema, si vuole mettere in scena la crisi dell’identità individuale. Identità che vacilla in chi si ammala per la perdita del ricordo della propria esperienza di vita, ma anche in coloro che si trovano a essere testimoni della malattia. La consapevolezza di quello che siamo è strettamente legata alla percezione che di noi hanno le persone che ci sono accanto. Nel momento in cui non ci vediamo più riconosciuti dall’altro, la nostra stessa identità entra in crisi. È quello che accade ai protagonisti del testo che, identificati in didascalia iniziale non con un nome ma per il ruolo che ricoprono all’interno del dramma, faticano a immaginarsi diversi, a rinunciare a quello che sono stati finora e alla loro vita per come la conoscono. È una storia d’amore Il Problema, più che di malattia. È un inno alla vita, non la cronaca di una morte. È una storia che si pone come obiettivo raccontare la nudità del dolore, quando la morte si affaccia nella vita di una famiglia e come si possa sopravvivere a quel dolore, al presagio di un’assenza. Il perno narrativo di questa storia è nelle relazioni che mette in scena. Il lavoro degli attori porterà a una “creazione collettiva”, dove l’interprete, autore del proprio personaggio, è chiamato in causa in quanto “attore creativo”, per la sua capacità di mettere al servizio della scena il proprio apparato emotivo ed esperienziale.
Menzione speciale Premio Platea 2016
Il Problema, in concorso al Premio PLATEA, è stato valutato tra le migliori 21 opere su un totale di 504 e ha ricevuto una menzione speciale della giuria. La giuria, composta da Roberto Alajmo (scrittore e giornalista, direttore del Teatro Biondo di Palermo), Mauro Bersani (editor della Einaudi, direttore della collana Collezione di teatro), Antonio Calbi (direttore del Teatro di Roma), Patrizia Coletta (direttore della Fondazione Toscana Spettacolo, rappresentante A.R.T.I.), Massimo Ongaro (direttore del Teatro Stabile del Veneto), Amedeo Romeo (regista e scrittore, direttore del Teatro della Tosse di Genova), Andrée Ruth Shammah (regista, direttore del Teatro Franco Parenti), ha segnalato il testo con la seguente motivazione: “Con Il Problema, Paola Fresa mette in scena la malattia di Alzheimer in maniera tanto più drammatica quanto più la scrittura dell’autrice sa essere misurata e precisa, teatralmente implacabile, rifuggendo da ogni patetismo”. La giuria ha rilevato infine che la rosa dei quattro testi selezionati si compone di tre opere ispirate a copioni della tradizione e al mito, mentre la quarta affronta una delle malattie che più segnano il nostro tempo, scritto, forse non a caso, da una donna.
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